Modelli energetici innovativi per la competitività delle imprese agricole e per la valorizzazione e tutela del territorio ligure
ENTE FINANZIATORE: Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020. Misura 16.01 - “Aiuti per la costituzione e l’operatività dei gruppi operativi del PEI” 1° fase – Settore agricolo (attuazione della DGR n. 1338/2016).
PERIODO DI DURATA: Dal 15 maggio 2017 al 31 luglio 2017
RUOLO DI IRF: Partner
DESCRIZIONE
Tematica e obiettivi
Il Progetto M.ER.LI.n. si inserisce nell’ambito delle strategie e soluzioni a basso consumo energetico e idrico, compreso l’utilizzo di fonti rinnovabili e si è rivolto, almeno nella fase iniziale, alle aziende delle provincie di Imperia e Savona, zona di maggiore concentrazione di aziende potenzialmente beneficiarie.
Ad oggi le imprese agricole hanno, in larga parte, rinunciato completamente (o hanno diminuito drasticamente) all’impiego di energia, in particolare nelle colture protette, in ragione degli elevati costi gestionali implicati dalle tecnologie tradizionali (bruciatori a gasolio, climatizzazione ad aria, impiego di lampade al sodio per illuminazione, di pompe di circolazione di vecchia concezione, di sistemi di uso dell’acqua obsoleti e scarsamente orientati al riutilizzo, etc.).
Questa ha comportato uno spostamento dell’indirizzo produttivo verso colture meno energivore ma che, non per questo, garantiscono uguale o maggiore redditività e che anzi sono potenzialmente maggiormente esposte alla concorrenza di paesi terzi.
Parallelamente, sul fronte dell’offerta di tecnologie, si è assistito negli ultimi anni ad un notevole ampliamento delle soluzioni disponibili sul mercato in grado di garantire alle aziende agricole condizioni di accesso all’efficienza energetica o all’autoproduzione dell’energia necessaria a condizioni estremamente favorevoli.
Tuttavia queste soluzioni, sono proposte alle imprese agricole con criteri “porta a porta” che possono creare diffidenza o semplicemente, la complessità delle proposte, spesso accompagnate da specifici strumenti di incentivazione pubblica (Conto termico, Certificati Bianchi, etc.), creano distacco e disinteresse.
Il progetto mira ad intervenire come elemento di facilitazione nella risoluzione del divario informativo e di conoscenza esistente tra imprese agricole e fornitori di soluzioni tecnologiche e servizi nell’ambito delle opportunità esistenti nel campo del risparmio energetico e dell’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili per le proprie necessità.
Attraverso questa prima fase si è voluto stabilire il partenariato, gli obiettivi e le strategie che andranno elaborate nella redazione, nella seconda fase, del Progetto Operativo.
Approccio metodologico
Si è voluto puntare sulla possibilità di elaborare, presentare, illustrare e diffondere presso le aziende del territorio “pacchetti” di soluzioni tecnologiche, finanziarie ed organizzative adatte alle diverse esigenze colturali e alle diverse situazioni specifiche del territorio. Questo approccio ha comportato varie attività che ha visto coinvolti i partner nelle seguenti attività:
- studi propedeutici per analizzare le esigenze colturali ed energetiche delle imprese agricole coinvolte nella fase iniziale;
- studi di fattibilità mediante analisi, sulla base degli input colturali delle aziende e dell’IRF, delle alternative energetiche adottabili, anche alla luce dei budget di investimento necessari, degli eventuali contributi pubblici, dell’impatto dell’investimento sui costi operativi delle due aziende agricole;
- attivazione di strategie di informazione rivolte ai potenziali interessati al Progetto, sia con incontri specifici e visite dedicate, che attraverso un’azione di divulgazione basata su mezzi di comunicazione locale (stampa locale, siti di notizie, associazioni di categoria, siti web e social network, etc);
- animazione territoriale per presentare il progetto e le sue finalità attraverso l’azione testimoniale svolta dall’analisi dei casi concreti e dalla presenza degli imprenditori agricoli che ha portato all’avvio della costruzione di un database “aziende/necessità/attese” in modo da poter orientare al meglio la costruzione dei vari “protocolli” in funzione delle necessità effettive delle imprese
- attività di progettazione, che ha portato a:
- preparazione della versione finale del progetto, tenendo conto dell’esperienza e dei dati e dei feedback acquisiti nella fase preliminare
- individuazione di enti, aziende, istituzioni, associazioni ritenuti utile al Gruppo Operativo ed a cui proporre l’adesione
- predisposizione di un sistema di comunicazione del progetto definitivo che sia adeguato ad allargare l’iniziativa alle altre provincie liguri e alle provincie piemontesi limitrofe
- predisposizione di un sistema di gestione dei dati e di modalità operative del progetto basato su web e di facile accesso e consultazione
Risultati e impatti
L’iniziativa mira ad identificare le migliori soluzioni tecnologiche e di realizzazione economica e finanziaria per le diverse tipologie colturali, da tradurre in veri e propri protocolli “imprenditoriali” con evidenza dell’analisi economica, dei costi marginali e dei tempi di ritorno attesi, da rendere disponibili alle aziende agricole e alle Istituzioni e associazioni di categoria che, a vario titolo, debbano orientare ed accompagnare le scelte colturali delle aziende agricole per migliorarne la competitività.
Attraverso questa attività inoltre, si possono immaginare altri risultati:
- recupero agricolo di parti più interne del territorio: con la possibilità di accesso ad energia a basso costo, ampie zone rurali dei territori più interni della regione, più fredde e marginali, potrebbero essere recuperate per colture tipicamente svolte nella fascia costiera
- riqualificazione di strutture obsolete: il posizionamento delle centrali termiche e degli impianti tecnologici dovrebbe privilegiare il riutilizzo di serre o capannoni abbandonati o sotto utilizzati, in modo da garantire un uso del territorio razionale
- creazione della domanda per biomassa certificata: l’uso di strumenti di incentivazione previsti dal PAN obbliga gli operatori ad utilizzare una biomassa legnosa dotata delle certificazioni secondo la norma UNI EN 14961 o allo standard “biomassplus” previsto dalla ISO 17225-1. Ciò potrebbe rappresentare uno stimolo determinante per orientare gli operatori forestali ad avviare, anche grazie alle risorse previste dal PSR, lo sviluppo di una filiera regionale che possa conseguire le certificazioni necessaria ad alimentare le centrali più moderne e sofisticate.
PARTNER
- AGRESCO SRL, Savona, Italia
- IRF - Istituto Regionale per la Floricoltura, Sanremo, Italia
- Università di Genova – Dipartimento di Informatica, Bioingegneria, Robotica e Ingegneria dei Sistemi (DIBRIS)
- Università di Genova – Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Energetica, Gestionale e dei Trasporti (DIME)
- Azienda Agricola Antonio Bruzzone, Albenga, Italia
- Azienda Agricola P.B.Flor di Barbero M.T. e Paliotto F.
PERSONALE COINVOLTO
- Margherita Beruto (coordinatore e responsabile IRF; beruto@regflor.it)
- Federico Di Battista (tecnico per le prove in campo; dibattista@regflor.it)
- Elena Delfini (tecnico-amministrativo; delfini@regflor.it)